martedì 9 aprile 2013


Parte settima :               IL MONDO DECOSTRUITO



Con la mostra del decistruttivismo si  segna l’inizio di una nuova teoria dell’architettura.
Ispirattore di questa mostra nel 1988 è P.Johnson e curatore M.Wigley la mostra è la rappresentazione di come ,avendo al centro il sistema informatico e mediatico si può influenzare il dibattito in questo caso architettonico.
Jhonson guida la mostra dell’International style nel ‘32 al MOMA.
Nella mostra vengono presentate sette personalità:P.Eisenman,Zaha Hadid,F.Gehry,C.Himmelbau,Wolf D. Prix,Helmut Swiczinsky,M.Holzer ,D.Libeskind e Rem Koolhaas.
La mostra si rivela molto importante per il dibattito architettonico degli anni successivi.
L’invenzione del nome della mostra “Decostruzione”si rivela di efficacia importanza ,infatti, questo termine si apriva il testo verso l’esterno con chiavi di lettura destabilizzanti.
Il significato delle icone tradizionali e convenzionali come la poetica del grazioso americano muta in un estetica del casuale ,l’ordinato assemblaggio del ballon frame esplode ne contrasti dei materiali ,il senso del fronte e del retro si ribalta.
La terza componente è materialmente il voler fare del decostruttivismo uno “stile” in maniera da incidere sulla stampa e sui media.
Altro importante fattore di questo cambiamento di pensiero è la situazione geopolitica di quegli anni.
L’architettura comincia alla fine del secolo a spostare il suo centro d’interesse dal suo funzionamento ad avere una forma che appunto informa e che entra a far parte del grande mondo della comunicazione contemporanea .
L’architettura viene sostituita “dal esisto in quanto funziono” in “esisto in quanto informo ”.
In quanto in questi anni ormai la comunicazione e l’informazione è l’epicentro di tutto.
La ricerca del mixitè
Ormai era nata una società Post-industriale anche le città cambiano e il terziario è il luogo propulsore .
Sorgono quindi le brown areas (aree dismesse)ricerca sulle caratteristiche di vitalità di questi nuovi luoghi contemporanei .
Seconda questione è il rapporto architettura-natura.
anche il ribaltamento dello zonning avviene in questi anni si puo lavorare ovunque e allo stesso tempo avere tempo libero.
Il concetto di mixitè da una parte comporta la combinazione delle funzioni e dall’altra implica la compartecipazione tra il capitale pubblico e privato .
Le città entrano in competizioni per attrarre non solo potere economico per se ma per attrarre sempre piu residenti e per diventare centri di attività terziare tempo libero e della cultura.
Il movimento è la caratteristica che in questi anni si evolve nell’architettura.Dominare le tensioni e calcolare le sezioni.La scultura è la base e l’ingegneria l’arte del possibile ma anche l’amore per le strutture vegetali e anatomiche.
Nuovi parametri del progettare superfici e trasparenze .
Le trasparenze in particolare rappresentava nel carattere quanto di piu vicino potesse esserci a un affermazione spaziale pura e oggettiva.
In questi anni l’architettura ha toccato vertici di qualità e di  interesse da parte del pubblico generale mai raggiunti nei decenni precedenti.
Il suo valore come grande atto pubblico è ampiamente accettato e sotto gli occhi di tutti.